Senza pedigree…”Tanto non serve”, ma poi…
Allevamento Rebecca Rose
Senza pedigree…”Tanto non serve”, ma poi…
Di MARCELLO CHIONAKY
Vorrei fare una riflessione partendo da un episodio occorsomi recentemente, pochi giorni fa.
Sono stato chiamato per vedere un cane molto problematico, che chiamerò Pippo, mordace anche con i padroni, estremamente pauroso ed insicuro (morde per quello). Il cane ha circa 1,5 anni, è un maschio intero, meticcio di labrador x maremmano.
Tutto ciò è solo per inquadrare la situazione attuale, indipendentemente dal fatto che i padroni possano aver commesso, inconsapevolmente, una serie di errori che hanno enfatizzato i problemi caratteriali di Pippo e il cosa e il come fare per risolverli.
Il cane è stato comprato, ripeto comprato, da un “allevatore privato” che sforna cuccioli di labrador.
Ovviamente senza pedigree, perché “è solo un pezzo di carta, se non vai alle mostre o alle gare non ti serve a nulla”, ecc. ecc.
Il prezzo pagato è stato di poco inferiore al prezzo medio di un cucciolo di razza VERA con pedigree, sverminato, microchippato e vaccinato, in pratica un centinaio di euro in meno.
Parlo ovviamente di una linea di sangue senza particolari qualità sportive, la classica linea “da casa”.
Questo cucciolo, invece, è stato ceduto ai padroni a 40 gg. di vita (cosa contraria anche alle attuali leggi!) e, chiaramente, non vaccinato, non sverminato, non microchippato!
I padroni si sono resi conto che non era un vero labrador vedendolo crescere… il maremmano “è uscito” e la differenza è evidente.
E’ evidente che il sedicente allevatore è più semplicemente un delinquente, senza rispetto per i suoi clienti e men che meno per i cuccioli che vende. Non vedo sostanziali differenze tra questo farabutto e quelli che importano e vendono cuccioli dai paesi dell’Est.
Il problema, alla base e secondo me, è dato dalla mostruosa ignoranza in ambito cinofilo.
Da una parte ci sono gli “Animalisti del tutto o niente” che non sono realmente animalisti perché altrimenti studierebbero e conoscerebbero le reali esigenze, le reali caratteristiche, le reali qualità e i reali difetti di TUTTI gli animali e delle varie razze di cani.
Quantomeno dei cani, visto che questi pseudo-animalisti si occupano solo, o prevalentemente, di cani.
Questi signori fanno la guerra a svariate cose, tipo il concetto di razza, senza nemmeno sapere cosa significa. Oppure sostengono che “il cane in natura fa così…”.
No signori, mi spiace per voi, ma il cane in natura non esiste.
Il cane è un animale creato dall’uomo, esattamente come la gallina, la mucca, il maiale ed altri ancora. Da quando i lupi si sono avvicinati all’uomo, l’uomo ha iniziato a selezionare le caratteristiche che di quei lupi gli facevano più comodo. Le razze, cioè la selezione morfologica e attitudinale, sono nate svariate decine di migliaia di anni fa. E non si torna più indietro.
Con buona pace degli pseudo-animalisti.
Dall’altra parte ci sono le istituzioni. Mi riferisco a cose tipo ENCI (tanto per stare nel pubblico), oppure a tutte quelle sigle fiorite negli ultimi anni, quelle che si occupano (o meglio dovrebbero occuparsi!) della formazione di educatori – addestratori – istruttori ecc. e che si fanno tanta bella pubblicità. Oltre a TUTTI i Club, ovvero le società di tutela delle razze.
E che fanno tutti questi, realmente, per la cinofilia (letteralmente: amore per i cani)? Nulla! Una beata cippa! Sanno solo chiedere soldi.
Se fossero realmente interessati alla cinofilia si adopererebbero per ottenere che anche nelle scuole si spieghi, si insegni ai bambini il rispetto per gli animali. Si adopererebbero perché le (poche) trasmissioni TV in cui si parla di cani vengano fatte SERIAMENTE e non siano solo lo spot per qualche personaggio (e la sua scuola).
Anche i Comuni, le Provincie e le Regioni dovrebbero attivarsi per fare divulgazione (“dare al volgo”, ovvero far conoscere alla gente) mentre sponsorizzano, quando lo fanno, attività che alla base sono azioni di marketing di questa azienda piuttosto che di questo gruppo.
E in mezzo? In mezzo ci sono i padroni dei cani come Pippo, che vanno dal privato per risparmiare qualche soldo e perché NESSUNO gli ha spiegato chiaramente che se vuoi un cane di razza DEVI pretendere il pedigree che, anche se sembra brutto dirlo, è il “certificato di garanzia” del tuo cane. Un fottutissimo “pezzo di carta” che però attesta chi è l’allevatore e che razza di genealogia ha il tuo stupendo cucciolo!
Perché compri, pagando, un cane con delle particolari caratteristiche che comprendono anche il carattere e la salute, oltre all’aspetto. Altrimenti, forse, sceglieresti un’altra razza.
Se non si vuole il cane di razza è giustissimo, sacrosanto, doveroso andare in canile.
E se si vuole “un cane” per avere un compagno di vita senza particolari pretese questa può essere un’ottima scelta (ricordandosi però che spesso un cane proveniente da un canile ha subito delle esperienze negative e che non sempre è un cane semplice da adottare): ma se si vuole un cane di razza, allora c’è solo l’allevamento serio. E non i cagnari.
Fonte:
http://www.tipresentoilcane.com/2012/09/07/senza-pedigree-tanto-non-serve-ma-poi/
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